La menopausa rappresenta un radicale cambiamento nella salute della donna, determinato da un calo della produzione di ovociti e dalla cessazione di produzione del 17β-estradiolo nelle ovaie. La conseguenza è un aumento di concentrazioni ematiche dell’ormone follicolo stimolante e dell’ormone luteinizzante. Ne seguono i tipici sintomi di questo periodo, con astenia, vampate di calore e insonnia.
La menopausa si associa però anche ad un significativo incremento del rischio per affezioni croniche particolarmente rilevanti, come il diabete e le malattie cardiovascolari.
Arrivano ora altre brutte notizie per la salute delle donne: nuove evidenze suggeriscono che con l’arrivo della menopausa si assista anche ad un rapido declino della funzionalità polmonare.
Lo studio è stato recentemente pubblicato, in formato elettronico, sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, ed ha valutato i soggetti inclusi nel European Respiratory Health Survey.
I parametri analizzati, e considerati come endpoint, sono stati due: la capacità vitale forzata (FVC) e il volume espiratorio massimo al secondo (FEV1). Le donne incluse nell’analisi sono state 1438 e sono state divise in sottoclassi in base al preciso periodo di menopausa in cui si trovavano.
I risultati appaiono molto chiari e indicano come le donne in menopausa presentino un declino dei parametri considerati, che appare non giustificato per l’età anagrafica dei soggetti studiati. Il parametro più compromesso è stato la FVC. I risultati sono stati indipendenti dall’esposizione al fumo di sigaretta.
Gli autori concludono stimando che l’effetto della menopausa sul FEV1 sia simile a quello indotto dal fumare 20 sigarette al giorno per due anni, mentre per la FVC sia paragonabile al fumare 20 sigarette al giorno per dieci anni.
Inutile dire che i meccanismi di questa involuzione funzionale non sono stati ancora identificati. Unico punto di contatto apparente tra menopausa e polmone sta nei marcatori dell’infiammazione. Sembra infatti, che i bassi livelli di 17β-estradiolo, caratteristici in questo periodo della vita della donna, si associno ad un incremento dell’infiammazione sistemica, coinvolgendo anche il polmone, come documentato dall’incremento della proteina C-reattiva e dell’interleuchina-6. In questo senso esistono già dimostrazioni di come l’incremento di questi due indici sia inversamente proporzionale alla FVC e alla FEV1.
Questi dati devono essere quindi considerati con attenzione nelle donne in menopausa ed in particolare in quelle già affette da patologie polmonari.
La prima domanda che si pone a questo punto è se la terapia sostitutiva ormonale possa essere utile per prevenire questo declino della funzionalità polmonare.
Attendiamo risposte convincenti.