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Cresce il rischio di malformazioni congenite all’aumentare del peso materno

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Già da diversi anni è stato dimostrato come l’obesità materna fa aumentare il rischio di malformazioni congenite del nascituro, con conseguente aumento della mortalità infantile e della morbilità a lungo termine.  Considerando che il problema del sovrappeso e dell’obesità è in costante crescita negli anni e che una quota sempre maggiore della popolazione è in eccesso ponderale, si capisce come si tratti di un rilevante problema di sanità pubblica, destinato ad avere un impatto significativo sulla salute infantile.

Secondo il rapporto Osservasalute 2016, stilato su dati Istat, risulta che in Italia, nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) era in sovrappeso, mentre una persona su dieci era obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni era in eccesso ponderale. Le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese e in sovrappeso rispetto a quelle settentrionali. La percentuale di popolazione in eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’età. Il sovrappeso passa dal 14% della fascia di età 18-24 anni al 46% tra i 65-74 anni, mentre l’obesità passa, dal 2,3% al 15,3% per le stesse fasce di età.

Un recente studio svedese, pubblicato sul BMJ, ha valutato su una vastissima popolazione le variazioni di rischio per le malformazioni congenite del nascituro, a seconda del livello di obesità della madre.

Sono stati inclusi nell’analisi 1.243.957 neonati. Di questi, il 3.5% ha evidenziato malformazioni congenite maggiori. I difetti cardiaci sono risultati essere tra quelle più comuni (1,6%).

Analizzando l’incidenza delle malformazioni in rapporto alla gravità dell’obesità materna, è risultato che vi era un progressivo aumento del rischio rispetto ad un incremento del grado di obesità: 3,4% per le madri sottopeso, 3,4% per le madri con peso normale, 3,5% per le madri in sovrappeso, 3,8% per le madri con obesità di grado I, 4,2% per le madri con obesità di grado II e 4,7% per le obesità di grado III.

Allo stesso modo, il rapporto di rischio aggiustato aumentava all’aumentare del peso materno, passando dall’1.05 nelle madri in sovrappeso all’1.37 nelle madri con obesità di grado III.

Il rischio complessivo per malformazioni congenite è risultato maggiore nei maschi (4,1%) rispetto alle femmine (2,8%).

Considerando lo specifico tipo di malformazioni del neonato, è risultato che quelle più sensibili all’obesità materna riguardavano il sistema nervoso, con un rapporto di rischio aggiustato che variava da 1.15 per le madri in sovrappeso a 1.88 per quelli in obesità di grado III.

I risultati di questo studio confermano quindi il rischio aumentato di malformazioni congenite in relazione all’obesità materna, ma evidenziano inoltre come questo rischio incrementi progressivamente con l’aumentare del peso e l’aggravarsi dell’obesità.

 

 

Martina Persson, et al. Risk of major congenital malformations in relation to maternal overweight and obesity severity: cohort study of 1.2 million singletons. BMJ 2017;357:j2563.

 

 

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