Nell’estate 2018 i pianeti Marte e Saturno sono in opposizione alla Terra. Durante questo evento i pianeti sono relativamente vicini al nostro pianeta, consentendo agli astronomi di osservarli in modo più dettagliato. Hubble ha approfittato di questa configurazione per continuare la sua osservazione dei pianeti esterni nel Sistema Solare.
Da quando è stato lanciato, l’obbiettivo del Telescopio Spaziale Hubble della NASA/ESA, è sempre stato quello di studiare non solo oggetti astronomici distanti, ma anche i pianeti all’interno del nostro Sistema Solare. Le immagini ad alta risoluzione di Hubble dei nostri vicini planetari possono essere superate solo dalle immagini scattate da veicoli spaziali che effettivamente visitano questi corpi. Tuttavia, Hubble ha un vantaggio rispetto alle sonde spaziali: può guardare questi oggetti periodicamente e osservarli per periodi molto più lunghi di quanto potrebbe fare qualsiasi sonda passante.
Negli ultimi mesi i pianeti Marte e Saturno sono stati entrambi in opposizione alla Terra: Saturno il 27 giugno e Marte il 27 luglio. Un’opposizione si verifica quando il Sole, la Terra e un pianeta esterno sono allineati, con la Terra che si trova tra il Sole e il pianeta esterno. Durante un’opposizione, un pianeta è completamente illuminato dal Sole visto dalla Terra, e segna anche il momento in cui il pianeta è più vicino alla Terra, consentendo agli astronomi di vedere le caratteristiche sulla superficie del pianeta in modopiù dettagliato.
Un mese prima dell’opposizione di Saturno – il 6 giugno – Hubble osservava il pianeta degli anelli. In quel momento Saturno era a circa 1,4 miliardi di chilometri dalla Terra. Le immagini scattate mostrano il magnifico sistema di anelli di Saturno, vicino alla sua massima inclinazione verso la Terra, consentendo una vista spettacolare degli anelli e degli spazi tra loro.
Accanto ad una bella vista del sistema ad anello, la nuova immagine di Hubble rivela un disegno esagonale attorno al polo nord del pianeta, una caratteristica del vento che soffia in questa regione, in modo stabile e persistente, già scoperta durante il sorvolo della sonda spaziale Voyager 1, nel 1981. A sud di questa regione, è visibile una zona con nuvole brillanti: i resti di una tempesta che si dissolve.
Mentre osservava il pianeta, Hubble è riuscito anche a catturare le immagini di sei delle 62 lune attualmente conosciute di Saturno: Dione, Encelado, Teti, Giano, Epimeteo e Mimas. Gli scienziati ipotizzano che una piccola luna come queste, si sia disintegrata 200 milioni di anni fa per formare il sistema di anelli di Saturno.
Hubble ha ripreso il pianeta Marte il 18 luglio, appena 13 giorni prima che il pianeta raggiungesse il punto della sua orbita più vicino alla Terra. Quest’anno Marte si avvicinerà a 57,6 milioni di chilometri dalla Terra. Questo lo rende il punto più vicino dal 2003, quando il pianeta arrivò così vicino come non lo era mai stato in quasi 60.000 anni.
Mentre le immagini precedenti mostravano caratteristiche superficiali dettagliate del pianeta, questa nuova immagine è dominata da una gigantesca tempesta di sabbia che avvolge l’intero pianeta. Ancora visibili sono le calotte polari bianche, Terra Meridiani, il cratere Schiaparelli e il bacino di Hellas, ma tutte queste caratteristiche sono leggermente offuscate dalla polvere nell’atmosfera.
Confrontando queste nuove immagini di Marte e Saturno con dati più vecchi raccolti da Hubble, altri telescopi e da sonde spaziali, consente agli astronomi di studiare come i modelli nuvolosi e le strutture su larga scala sui pianeti del nostro Sistema Solare cambiano nel tempo.