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Nuovi indizi su come il cervello umano si è differenziato da quello delle scimmie?

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Da decenni si studiano le similitudini tra uomo e scimmia, alla ricerca di quel bivio fondamentale in cui il genere homo ha iniziato il suo distinto percorso evolutivo, fino alla comparsa dell’uomo moderno.

Un recente studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, ha svolto un accurato approfondimento sullo sviluppo del cervello umano, analizzando le differenze rispetto alle grandi scimmie in questo processo evolutivo.

Lo studio rivela quelle caratteristiche dello sviluppo del cervello che sono uniche per l’uomo e sottolinea come questi processi si siano discostati da quelli degli altri primati.

La differenziazione del cervello umano: un modello offerto dagli organoidi cerebrali

Da quando gli umani si sono differenziati dagli scimpanzé e dalle altre grandi scimmie, il cervello umano è cambiato radicalmente. Tuttavia, i processi genetici e di sviluppo responsabili di questa divergenza non sono mai stati completamente compresi. Gli organoidi cerebrali, ovvero una versione semplificata e miniaturizzata di tessuti cerebrali, cresciuti partendo da cellule staminali pluripotenti indotte, offrono la possibilità di studiare in laboratorio l’evoluzione dello sviluppo del cervello.

I cambiamenti genetici regolatori specifici per l’uomo

Barbara Treutlein e colleghi hanno analizzato gli organoidi cerebrali derivati ​​dalle cellule staminali umane per quattro mesi, nel corso del loro sviluppo da cellule pluripotenti, per esplorare i cambiamenti genetici regolatori specifici per l’uomo. Gli autori hanno quindi esaminato gli organoidi cerebrali di scimpanzé e macachi per capire in che modo lo sviluppo organoide differisce da quello degli esseri umani.

I risultati de loro lavoro hanno portato all’osservazione di una differenziazione più pronunciata negli organoidi cerebrali di scimpanzé e macachi, rispetto agli organoidi umani nello stesso punto di sviluppo. Ciò suggerirebbe che lo sviluppo neuronale umano avvenga più lentamente rispetto agli altri due primati.

Gli autori concludono che i loro dati forniscono una risorsa per guidare ulteriori ricerche sui meccanismi di regolazione genica che distinguono lo sviluppo del cervello umano e dello scimpanzé.

 

 

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