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Epicrisi: un ritmo molto lento

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Le frecce indicano le onda P.

I primi tre battiti del tracciato sono sostanzialmente ritmici, sono seguiti da un’onda P che è inserita nel loro tratto ST e tende ad avvicinarsi al QRS. Il quarto battito è preceduto con un brevissimo intervallo da un’onda P, ritmica con le precedenti. Il quinto battito è anticipato.

Sono possibili due interpretazioni:

  1. I primi quattro battiti sono quindi verosimilmente battiti di un ritmo giunzionale, che prevale su una bradicardia sinusale spiccata. L’onda P che precede il quarto battito non conduce all’attivazione di quel QRS ma conduce al quinto battito, con un intervallo PQ molto lungo. L’onda P successiva è localizzata subito al termine del quinto complesso QRS, ed è bloccata. Anche l’ultimo battito è preceduto da un’onda di attivazione atriale che viene condotta con un intervallo PQ prolungato.
  2. L’onda P che segue il primo complesso QRS del tracciato conduce al secondo QRS, l’onda P successiva al terzo complesso QRS, con un progressivo prolungamento dell’intervallo PQ, in un ciclo di blocco AV di secondo grado, tipo 1. La terza onda P è quella bloccata. Il complesso QRS successivo è un battito di scappamento giunzionale, mentre l’onda P che lo precede conduce al quinto complesso QRS del tracciato. La quinta onda P è bloccata. La sesta conduce all’ultimo complesso QRS.

Quest’ultima interpretazione sembra la più probabile, perché se i primi quattro battiti fossero tutti parte di uno stesso ritmo giunzionale, dovrebbero avere cicli RR più regolari (che invece si allungano per il prolungarsi dell’intervallo PQ) ed in particolare il quarto battito, che arriva con un ciclo RR ancor più lungo (1112 msec).

 

Franco Folino

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