Home Astronomia Le catastrofi astronomiche che circondano la nascita di una stella: immagini dal...

Le catastrofi astronomiche che circondano la nascita di una stella: immagini dal telescopio ESO

594
0
Lo strumento OmegaCAM, installato sul telescopio VST (VLT Survey Telescope) dell'ESO ha catturato questa veduta scintillante del vivaio stellare noto come Sharpless 29. Si vedono, in questa gigantesca immagine, molti fenomeni astronomici, tra cui la polvere cosmica e le nubi di gas che riflettono, assorbono e riemettono la luce delle giovani stelle, caldissime, all'interno della nebulosa. Crediti: ESO/M. Kornmesser

La regione di cielo mostrata nell’immagine principale è inclusa nel catalogo Sharpless di regioni di tipo HII: nubi interstellari di gas ionizzato, rigogliose di formazione stellare. Nota anche come Sh 2-29, Sharpless 29 si trova a circa 5500 anni luce da noi, nella costellazione del Sagittario, vicina alla più grande Nebulosa Laguna. Contiene molte meraviglie astronomiche, tra cui la regione di formazione stellare molto attiva NGC 6559, la nebulosa al centro dell’immagine.

La nebulosa centrale è la caratteristica più appariscente di Sharpless 29. Nonostante la sua modesta dimensione, di soli pochi anni luce, il suo aspetto mostra il disastro che le stelle all’interno delle nebulose interstellari posso produrre. Le stelle giovani e calde dell’immagine non hanno più di due milioni di anni e lanciano fiotti di radiazione ad alta energia, che a sua volta riscalda la polvere e il gas circostanti, mentre i venti stellari erodono e scolpiscono in modo spettacolare la loro “culla”. Infatti, la nebulosa contiene una cavità estesa scavata da un sistema binario di stelle molto energetico. La cavità si sta espandendo, causando così un accumulo di materiale interstellare che forma un bordo rossastro a forma d’arco.

Quando la polvere e il gas interstellari sono bombardati dalla luce ultravioletta emessa da stelle calde e giovani, l’energia le fa brillare luminose. La luce diffusa e rossastra che permea l’immagine proviene dall’emissione di idrogeno gassoso, mentre la luce blu scintillante è causata dalla riflessione e diffusione prodotta da piccole particelle di polvere. Oltre a emissione e riflessione, vediamo anche zone di assorbimento in questa regione. Brandelli di polvere bloccano la luce nel suo cammino verso di noi, impedendoci di vedere le stelle dietro di essi, mentre tentacoli sottili di polvere creano le strutture filamentose scure all’interno delle nubi.

L’ambiente ricco e vario di Sharpless 29 offre agli astronomi un vasto assortimento di proprietà fisiche da studiare. L’avvio della formazione stellare, l’influenza delle giovani stelle sulla polvere e sul gas, il disturbo dei campi magnetici: tutto ciò può essere osservato ed esaminato in questa singola, piccola area.

Ma le stelle giovani e massicce vivono velocemente e muoiono giovani. Infine, porranno termine in modo esplosivo alla loro vita come supernove, lasciandosi dietro ricchi detriti di gas e polvere. Nel giro di qualche decina di milioni di anni, tutto sarà spazzato via e rimarrà solo un ammasso stellare aperto.

Sharpless 29 è stata osservata dallo strumento OmegaCAM dell’ESO montato sul VST (VLT Survey Telescope) al Cerro Paranal in Cile. OmegaCAM produce immagini che coprono un’area di cielo più di 300 volte maggiore del campo di vista più grande di uno strumento del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA e può osservare anche su un più grande spettro di lunghezze d’onda, dall’ultravioletto all’infrarosso. La sua caratteristica distintiva è la capacità di catturare la riga spettrale dell’H-alfa, molto rossa, che è prodotta dagli elettroni all’interno dell’atomo di idrogeno quando perdono energia, un evento molto frequente in una nebulosa come Sharpless 29.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui