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Malattia di Alzheimer: risultati deludenti per la idalopiridina

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Garrondo (talk)

Proprio nelle sorse settimane, era arrivata una comunicazione ufficiale da Pfizer che annunciava la chiusura dei suoi progetti di ricerca per lo sviluppo di molecole da impiegarsi nella cura della malattia di Alzheimer e per il morbo di Parkinson.

Arriva ora uno studio, pubblicato sulla rivista JAMA, che espone i deludenti risultati di tre studi randomizzati che hanno utilizzato la idalopiridina per la cura della malattia di Alzheimer.

I pazienti complessivamente inclusi nella sperimentazione sono stati 2525 ed avevano una malattia lieve o moderata.

Il farmaco testato è stato confrontato con placebo, con l’aggiunta di un inibitore della colinesterasi (donepezil negli studi 1 e 2, donepezil, rivastigmina o galantamina nello studio 3).

In tutti gli studi l’end point principale era legato alle modificazioni dei punteggi cognitivi a 24 settimane, valutati attraverso la Alzheimer’s Disease Assessment Scale (ADAS-Cog).

Nel primo studio la variazione media nel punteggio totale di ADAS-Cog è stata compresa tra 0,33 e 0,61, in base ai dosaggi di farmaco utilizzati dai pazienti.

Nel secondo studio la variazione media nel punteggio ADAS-Cog variava da 1,01 a 0,53.

Infine, nel terzo studio, il punteggio differenziale è stato compreso tra 0,56 e 0,82, nei gruppi in trattamento attivo con differenti dosaggi e per il gruppo placebo.

Pur con un periodo di trattamento piuttosto prolungato, la idalopiridina, un potente e selettivo antagonista del recettore 5-HT6, non sembra essere efficace nel trattamento della malattia di Alzheimer. La rigorosità dei tre studi analizzati lascia poche speranze per un ulteriore sviluppo della molecola. Unica possibile evoluzione potrà forse venire dalla valutazione del farmaco utilizzando dosaggi più elevati, così come proposto dagli stessi autori.

È certo che la malattia di Alzheimer ha un impatto sociale estremamente rilevante e lo sforzo della ricerca per lo sviluppo di una cura in grado di arrestare l’evoluzione dell’infermità, è testimoniato dal grande numero di studi pubblicati negli ultimi anni. A quanto pare però siamo ancora lontani dalla soluzione.

 

Alireza Atri, et al. Effect of Idalopirdine as Adjunct to Cholinesterase Inhibitors on Change in Cognition in Patients With Alzheimer Disease Three Randomized Clinical Trials. JAMA. 2018;319(2):130–142.

 

 

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