Home Chirurgia La supermolecola che riattiva i macrofagi e combatte i tumori

La supermolecola che riattiva i macrofagi e combatte i tumori

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Colorized scanning electron micrograph of a macrophage. Credit: NIAID

Le tecniche per contrastare lo sviluppo e la diffusione dei tumori sono molte e in quest’ultimo decennio i progressi della scienza hanno portato ad esplorare nuove vie per contrastare questa malattia.

Le nuove terapie sembrano prevalentemente dirette su specifici meccanismi cellulari di crescita tumorale, agendo spesso su un importante mediatore: il sistema immunitario.

Sappiamo come il sistema immunitario intervenga per inibire la proliferazione di cellule riconosciute come estranee, e quindi anche le cellule tumorali, attraverso differenti meccanismi. Uno di questi è l’attivazione dei macrofagi, che colpiscono fagocitando e distruggendo le cellule bersaglio malate.

Le cellule tumorali però possono ingannare questi meccanismi protettivi in differenti modi, ad esempio secernendo un fattore di stimolazione delle colonie di macrofagi (MCSF), che polarizza i macrofagi associati al tumore facendo cambiare la loro propensità nei confronti della neoplasia, così queste cellule anziché esprimere un corretto fenotipo antitumorale, ne esprimono uno pro-tumorale.

Le cellule tumorali possono però agire anche in altro modo sui macrofagi, secernendo proteine che trasmettono a queste cellule immunitarie un segnale per prevenire la fagocitosi delle cellule malate.

In questo campo della ricerca, un nuovo studio, pubblicato su Nature Biomedical Engineering, ha dimostrato come l’assemblaggio di una supermolecola, in grado di inibire entrambi questi meccanismi di difesa tumorale che coinvolgono i macrofagi, migliora la percentuale di queste cellule con propensione antitumorale ed è in grado di migliorare l’efficacia antitumorale e antimetastatica in due modelli animali di melanoma e carcinoma mammario.

La ricerca, realizzata da un gruppo di ricercatori statunitensi e indiani, sembra quindi proporre risultati incoraggianti per questo nuovo tipo di immunoterapia antineoplastica.

Proprio le articolate terapie che costituiscono l’immunoterapia oncologica (vedi articolo in altra parte del giornale che descrive quattro recenti review sull’argomento pubblicate dalla rivista Science), principalmente gli anticorpi monoclonali, gli inibitori del checkpoint immunitario, i vaccini e il trasferimento di cellule adottive, sembrano in generale tra le più promettenti per la cura di differenti tipi di tumore.

 

Franco Folino

 

Volume 2 Issue 7

 

Ashish Kulkarni, et al. A designer self-assembled supramolecule amplifies macrophage immune responses against aggressive cancer. Nature Biomedical Engineering (2018).

 

 

 

 

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