La coesistenza di una patologia da amiloide e di un’atrofia dell’ippocampo si associa a maggiori cali di memoria, disturbi del linguaggio e dello stato mentale.
A queste conclusioni è giunto uno studio, pubblicato sulla rivista Brain, che ha valutato le associazioni tra le misure di neuroimaging della patologia dell’amiloide cerebrale, caratteristica della malattia di Alzheimer, atrofia dell’ippocampo e cognizione prospettica.
Sono stati esaminati 171 soggetti con un normale profilo cognitivo, di età compresa tra i 56 e i 95 anni, nel corso di un follow-up di 3,7 anni.
Ogni individuo è stato caratterizzato per la patologia da amiloide e per lo stato di neurodegenerazione dell’ippocampo.
I risultati dello studio
Gli individui con amiloidosi o atrofia dell’ippocampo presentavano diminuzioni longitudinali più ripide della memoria episodica verbale e dell’apprendimento, rispetto a quelli con nessuna delle due condizioni. Nei soggetti con atrofia dell’ippocampo, la positività dell’amiloide era associata a declini più ripidi nella memoria verbale, nella memoria visiva, nel linguaggio e nello stato mentale. Riscontri simili sono stati dimostrati anche negli individui con amiloidosi in cui si associava un’atrofia dell’ippocampo.
Inoltre, la simultanea presenza di amiloidosi e atrofia dell’ippocampo si associava a maggiori decrementi nella memoria visiva, nel linguaggio e nello stato mentale, rispetto a quanto atteso dalle singole componenti.
Al contrario, per quanto riguarda la funzione esecutiva, la velocità di elaborazione e la capacità visuo-spaziale, nessuna delle due condizioni patologiche studiate erano predittive di un loro deficit.
Considerando singolarmente gli individui con amiloidosi, è emerso come un più alto livello di depositi si associava a una minore memoria visiva, a decrementi più marcati nel linguaggio, a una ridotta capacità visuo-spaziale e a un peggior stato mentale. D’altro canto, una maggiore atrofia dell’ippocampo era associata a declini più ripidi nella fluidità verbale.
Questo studio ha quindi ben evidenziato l’azione sinergica tra depositi di amiloide e atrofia dell’ippocampo.
Gli effetti di questa associazione sono rilevabili precocemente tra gli individui cognitivamente normali con amiloidosi, che si trovano in stadi preclinici del morbo di Alzheimer.