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Sigaretta elettronica, molti aspetti restano da chiarire: il rapporto della European Respiratory Society

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È stato recentemente pubblicato dalla European Respiratory Society un rapporto dedicato alla sigaretta elettronica. Il documento, disponibile sul sito online dello European Respiratory Journal, affronta tutti i principali aspetti correlati all’uso di questo surrogato.

La prima costatazione è che l’uso della sigaretta elettronica è aumentato nell’ultimo decennio, sia tra gli adolescenti sia tra gli adulti. Fino ad ora, l’uso regolare risulta più comune tra gli ex fumatori o i fumatori.

Sigaretta elettronica: gli effetti

Il rapporto valuta gli studi che hanno cercato di documentare gli effetti della sigaretta elettronica. Si sottolinea come la maggior parte di questi abbia rivelato la comparsa di effetti avversi, anche se meno importanti rispetto al fumo di tabacco. Sono stati osservati cambiamenti sulla produzione di mediatori infiammatori e sulla difesa contro le infezioni.

Analizzando i limiti degli studi già svolti, la Task Force evidenzia risultati contrastanti e auspica risposte conclusive da studi condotti a lungo termine.

Sigaretta elettronica: cosa contiene

Il liquido inserito nella sigaretta elettronica è generalmente composto da glicole propilenico e/o glicerina vegetale, nicotina e aromi. Le concentrazioni di nicotina possono variare ampiamente, ma in genere vanno da 3 a 50 mg/ml. Alcuni liquidi sono privi di nicotina. Va posta attenzione sul fatto che le concentrazioni di nicotina dichiarate non sono sempre accurate.

Nel documento vengono evidenziate tutte le sostanze potenzialmente tossiche contenute in una sigaretta elettronica e i loro potenziali effetti sulla salute. Studi sperimentali hanno dimostrano effetti cardiovascolari acuti legati alla nicotina, ma anche in questo caso mancano studi a lungo termine.

Viene rilevata una difficoltà oggettiva nell’analizzare gli effetti delle differenti sostanze contenute nella e-sig, in particolare perché la maggior parte degli utenti sono ex fumatori o fumatori, ed è quindi difficile stabilire una causalità univoca.

La Task Force rileva come rispetto alle sigarette tradizionali, le sostanze chimiche presenti nel vapore siano meno numerose e generalmente in concentrazioni molto più basse. Vengono quindi presentati alcuni studi che suggeriscono una riduzione del danno a breve termine nei fumatori con BPCO, che sono passati completamente all’uso della sigaretta elettronica, o che fumano meno sigarette.

Sigaretta elettronica: i danni provocati alle altre persone

Su questo argomento il documento stabilisce che non ci sono adeguate informazioni disponibili per valutare il potenziale danno dell’esposizione di seconda mano alla sigaretta elettronica.

Si indica come i potenziali rischi per la salute delle terze parti siano fortemente dipendenti dalle condizioni di esposizione individuali, come la composizione dei liquidi usati, il numero di svapatori, le dimensioni della stanza, la quantità di ventilazione e la durata dell’esposizione.

Pur supponendo che l’esposizione involontaria alla sigaretta elettronica sia molto meno pericolosa dell’esposizione al fumo di sigaretta, gli esperti della European Respiratory Society sostengono che vi sia un possibile potenziale rischio per la salute, specialmente per le popolazioni vulnerabili, compresi bambini, donne incinte e persone con menomazioni cardiovascolari o respiratorie.

Sigaretta elettronica e disassuefazione dal fumo di tabacco

Una delle speranze che venivano riposte nella sigaretta elettronica era che questa potesse rappresentare un primo passo verso la disassuefazione del fumo di tabacco. Nel documento si rileva come gli studi condotti per chiarire questo aspetto presentano risultati discordanti. Si richiama quindi la necessità di studi controllati per confrontare l’efficacia della sigaretta elettronica con quella comprovata di altri interventi di cessazione.

 

Franco Folino

 

Robert Bals, et al. Electronic Cigarettes – Task Force report from the European Respiratory Society. European Respiratory Journal 2018.

 

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