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COVID-19: le variazioni dei tassi di mortalità in base all’età

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Nurse with senior woman in wheelchair at home. Command Care. https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/

Il rischio di infezione da SARS-CoV-2 in base all’età, con conseguente morte, è coerente in tutti i paesi per le persone di età inferiore ai 65 anni. Il rischio relativo negli individui più anziani varia invece notevolmente tra i paesi. È quanto emerge da un recente studio di modellizzazione pubblicato recentemente sulla rivista Nature.

Il numero di decessi tra gli over 65 (età che rappresenta un fattore di rischio stabilito per i decessi correlati a COVID-19) nei paesi europei, ad esempio, è sostanzialmente più alto del previsto. Lo studio, che utilizza i dati di 45 paesi, fornisce informazioni che possono essere utilizzate per valutare i livelli di infezione nei differenti territori e l’efficacia della risposta.

Guidare le risposte alla pandemia

Il monitoraggio dei livelli di trasmissione della SARS-CoV-2 e della gravità dell’infezione è uno strumento importante per guidare le risposte alla pandemia. Questo processo può peraltro essere difficile, a causa delle incongruenze nei dati disponibili.

Le indagini sierologiche, che stimano la percentuale di persone in una popolazione che hanno anticorpi contro SARS-CoV-2, possono fornire dati variabili a seconda delle capacità del test. I dati sui decessi sono considerati un indicatore affidabile dei tassi di trasmissione della SARS-CoV-2 e della gravità dell’infezione, sebbene questi dati possano essere anch’essi incoerenti, a seconda delle posizioni dei focolai. Le case di riposo, ad esempio, hanno tassi di trasmissione e mortalità eccezionalmente alti rispetto alla popolazione generale.

Per indagare sui modelli di infezione e mortalità, Megan O’Driscoll e colleghi hanno creato un modello utilizzando i dati di morte COVID-19 di 45 paesi e i risultati di 22 indagini sierologiche a livello nazionale. Forniscono una stima del tasso di mortalità per infezione – la percentuale di persone infette dal virus che rischiano di morire di conseguenza – che può essere utilizzata per confrontare il numero di decessi segnalati e previsti.

Il tasso di mortalità per infezione da SARS-CoV-2

Il rischio relativo di morte per età nei minori di 65 anni si è dimostrato coerente in tutti i paesi; il rischio più basso di decessi correlati a infezioni è nei bambini di età compresa tra 5 e 9 anni, con il tasso di mortalità per infezione che aumenta dello 0,59% per ogni aumento di età di 5 anni.

Gli autori hanno stimato il numero di decessi attesi, in assenza di trasmissione in casa di riposo, per le persone di età superiore ai 65 anni. Hanno quindi confrontato queste stime con i decessi riportati in questo gruppo di età e hanno identificato le disparità tra i paesi.

Ad esempio, il Sud America ha riportato meno decessi in individui di età superiore a 65 anni rispetto al previsto, probabilmente a causa della sottostima dei decessi per COVID-19 tra gli anziani. Nel frattempo, nella maggior parte dei paesi europei, il numero di decessi segnalati tra gli over 65 è stato più alto del previsto, a causa dei numerosi focolai nelle case di cura.

Questi risultati dimostrano come la combinazione dei risultati delle indagini sierologiche e dei dati sulla morte possa essere utilizzata per valutare le tendenze nella trasmissione e nei tassi di mortalità dell’infezione SARS-CoV-2. Gli autori concludono che le stime basate su modelli dei tassi di infezione possono aiutare a identificare i paesi in cui potrebbero essersi verificati decessi eccessivi nelle popolazioni vulnerabili.

 

 

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