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La neuropatia periferica, con o senza diabete, si associa ad un aumento della mortalità (video)

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La neuropatia periferica è solitamente considerata come una complicanza del diabete, ma esistono molte altre condizioni in cui questa malattia può svilupparsi. Nei soggetti diabetici la diagnosi di neuropatia periferica è considerato un indice prognostico sfavorevole, ma un recente studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, ha evidenziato che la sua comparsa era comune nella popolazione generale e indipendentemente associata alla mortalità, anche in assenza di diabete.

La neuropatia periferica

Seguendo il progressivo incremento dei casi di obesità e diabete nella popolazione, anche l’incidenza della neuropatia periferica è cresciuta negli anni, tanto da diventare la causa più comune di questa patologia neurologica nei paesi sviluppati.

Anche se la neuropatia periferica è considerata solitamente come una complicanza del diabete esistono una varietà di disturbi, eterogenei tra loro dal punto di vista patogenetico, che possono portare alla compromissione del sistema nervoso periferico. Tra questi vi sono l’amiloidosi, alcune carenze vitaminiche, le dislipidemie, l’abuso di alcol, le malattie autoimmuni e infettive, nonché l’esposizione a una serie di tossine e alla chemioterapia.

Differenti ricerche hanno evidenziato che la combinazione di queste malattie può aggravare le manifestazioni della neuropatia periferica diabetica. Un effetto che è più pronunciato quando patologie metaboliche e non metaboliche si associano e portano a danni cumulativi.

La neuropatia periferica diabetica è la complicanza più comune del diabete di tipo 1 e 2 e si verifica in più della metà dei pazienti. Colpisce prevalentemente le vie sensitive, in modo simmetrico, coinvolgendo il sistema neurovegetativo. Nelle fasi più avanzate della malattia possono comparire anche disturbi motori.

La comparsa della neuropatia nei pazienti con diabete prelude solitamente allo sviluppo delle lesioni ulcerative a carico dei piedi: la causa più comune di amputazioni non traumatiche degli arti inferiori.

La fisiopatologia della neuropatia periferica diabetica è multifattoriale. Si ritiene sia causata da alterazioni occlusive dei vasi che irrorano i tronchi nervosi, a cui si può associare una disfunzione endoteliale e una carenza di sintesi della mielina. Dal canto suo, la neuropatia non-diabetica è legata alle specifiche cause che l’hanno provocata.

Uno studio prospettico

In questo nuovo studio i ricercatori hanno valutato le associazioni della neuropatia periferica con la mortalità per tutte le cause e cardiovascolare, nella popolazione adulta degli Stati Uniti.

Lo studio, prospettico, di coorte, ha incluso oltre 7.000 adulti di età pari o superiore a 40 anni che erano stati sottoposti al test del monofilamento, e inclusi nel National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Il test del monofilamento consiste nell’appoggiare la punta di un apposito filamento standardizzato sulla cute del piede.

Nel corso dello studio tecnici qualificati hanno utilizzato il test del monofilamento standard (monofilamento di nylon, montato su un manico di plastica, con una forza di circa 10 g) applicando una leggera pressione alla base di ciascun piede su 3 siti. Se la prima risposta del partecipante in un sito era corretta, il test non è stato ripetuto in quel sito. Se il partecipante non è stato in grado di identificare correttamente dove è stata applicata la pressione, il test è stato ripetuto per un massimo di tre volte per sito fino a ottenere due risposte simili. Un sito è stato definito con sensibilità alterata se il partecipante aveva fornito due risposte errate o indeterminabili per quel sito. La neuropatia periferica è stata definita dalla presenza di almeno un sito interessato su entrambi i piedi.

Neuropatia periferica e mortalità: i risultati

La prevalenza complessiva di neuropatia periferica nella popolazione studiata è risultata del 13,5%. Come atteso, il maggior numero di casi è stato rilevato tra i pazienti diabetici (27%) rispetto ai non diabetici (11,6%).

Durante un follow-up mediano di 13 anni, i tassi di mortalità per tutte le cause (per 1.000 persone/anno) nei pazienti con neuropatia periferica erano 57,6 negli adulti con diabete e 34,3 negli adulti non diabetici. Nei pazienti senza neuropatia periferica, diabetici e non diabetici, i tassi sono stati rispettivamente 27,1 e 13,0.

Nei modelli di analisi aggiustati, nei partecipanti con diabete, la neuropatia periferica è risultata associata alla mortalità per tutte le cause con un rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,49 e alla mortalità cardiovascolare con un rapporto di rischio di 1,66.

In quelli senza diabete, la neuropatia periferica era significativamente associata alla mortalità per tutte le cause (HR 1,31), ma l’associazione tra questa malattia e la mortalità cardiovascolare non era statisticamente significativa (HR 1,27).

Gli autori ammettono che la causa della neuropatia periferica in assenza di diabete non è ancora ben chiara, anche se in alcuni casi poteva essere legata alla presenza di una ridotta tolleranza al glucosio o di uno stato di prediabete. Tuttavia, hanno trovato un’associazione persistente tra neuropatia periferica e mortalità per tutte le cause tra gli adulti con valori glicemici normali.

Un balzo della mortalità

Anche se potrà sembrare piuttosto limitativo basare la diagnosi di neuropatia periferica sul solo test del monofilamento, i risultati di questo studio sono decisamente degni di nota.  Un aumento della mortalità complessiva di circa il 50% nei pazienti diabetici è certo un dato che fa riflettere. Forse però sorprende ancor di più l’incremento del rischio di quasi il 30% nei soggetti non diabetici.

I ricercatori sottolineano come gli adulti con neuropatia periferica presentavano livelli elevati di troponina cardiaca T ad alta sensibilità, peptide natriuretico cerebrale e biomarcatori renali, suggerendo che la presenza di una alterazione delle vie nervose possa riflettere la presenza di una malattia microvascolare subclinica sistemica.

Gli autori concludono che la prevalenza della neuropatia periferica è sostanziale nella popolazione statunitense, anche tra gli adulti senza diabete, e che questa malattia si associa in modo indipendente alla mortalità. Un’associazione significativa anche nelle persone senza diabete e che si conferma indipendentemente dai classici fattori di rischio cardiovascolare. Sulla base di questi risultati propongono di considerare la diminuzione della sensibilità al piede come un fattore di rischio di morte nella popolazione generale.

 

Franco Folino

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