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Le complicanze neurologiche da COVD-19 e in seguito alla somministrazione del vaccino

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Un’analisi a livello nazionale di 32 milioni di adulti, in Inghilterra, ha rivelato un aumento, ma basso, del rischio di sviluppare rare condizioni neurologiche, come la sindrome di Guillain-Barré e la paralisi di Bell, a seguito di una prima dose del vaccino Oxford-AstraZeneca (ChAdOx1nCoV-19).

È stato inoltre evidenziato un aumento, ma anch’esso basso, del rischio di incorrere in un ictus emorragico dopo una prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech (BNT162b2). La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Medicine, ha peraltro scoperto che c’era un rischio sostanzialmente più elevato di sette esiti neurologici studiati, inclusa la sindrome di Guillain-Barré, dopo un test SARS-CoV-2 positivo.

Gli autori sottolineano che le complicanze neurologiche osservate associate ai vaccini Oxford-AstraZeneca e Pfizer-BioNTech sono rare e il rischio di disturbi neurologici a seguito dell’infezione da SARS-CoV-2 è molto maggiore.

Rridurre le infezioni, la trasmissione, i ricoveri e i decessi

Diversi vaccini, inclusi i vaccini Oxford-AstraZeneca e Pfizer-BioNTech, sono approvati per l’uso in più paesi e hanno dimostrato di ridurre le infezioni, la trasmissione, i ricoveri e i decessi da SARS-CoV-2. Tuttavia, sono state segnalate rare complicanze neurologiche associate all’infezione da SARS-CoV-2 e ai vaccini sviluppati per combatterla.

Per indagare sulla possibilità di un’associazione tra vaccinazioni e infezione da SARS-CoV-2 e lo sviluppo di disturbi neurologici, Julia Hippisley-Cox e colleghi hanno condotto una serie di casi di studio autocontrollati esaminando i ricoveri ospedalieri per complicanze neurologiche nei 28 giorni successivi a una prima dose del vaccino Oxford-AstraZeneca o Pfizer-BioNTech, o un test positivo per SARS-CoV-2.

Complicanze neurologiche da COVD-19 e da vaccino

Gli autori hanno scoperto che c’era un aumento del rischio di sindrome di Guillain-Barré nei 28 giorni successivi alla vaccinazione con il vaccino Oxford-AstraZeneca – sono stati stimati 38 casi in eccesso per 10 milioni di persone vaccinate.

È stato inoltre notato un aumento del rischio di paralisi di Bell 15-21 giorni dopo la vaccinazione; tuttavia, questo rischio non è stato significativo durante l’intero periodo di studio di 28 giorni. C’è stato anche un aumento del rischio di ictus emorragico entro 28 giorni dalla vaccinazione con il vaccino Pfizer-BioNTech, vale a dire, circa 60 casi extra ogni 10 milioni di persone.

Nello stesso periodo di tempo a seguito di un test SARS-CoV-2 positivo, è emerso un rischio sostanzialmente più elevato di tutti e sette gli esiti neurologici studiati, tra cui meningite, mielite ed encefalite (123 casi in eccesso per 10 milioni di persone), disturbi miastenici (163 casi in eccesso per 10 milioni di persone) e la sindrome di Guillain-Barré (145 casi in eccesso per 10 milioni di persone).

Gli autori hanno replicato i loro risultati in una coorte nazionale indipendente, di oltre tre milioni di persone in Scozia, che ha fornito supporto per l’associazione tra il vaccino Oxford-AstraZeneca e la sindrome di Guillain-Barré.

Gli autori anticipano che questi risultati forniscono preziose informazioni per una corretta valutazione del rapporto rischio-beneficio nei programmi vaccinali, nonché per il processo decisionale clinico e l’allocazione delle risorse per queste rare complicanze neurologiche. Concludono che questi risultati possono essere rilevanti per altri paesi; tuttavia, sarebbe utile replicare i risultati in set di dati altrettanto grandi, a livello internazionale.

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