Home Cardiologia Il freddo per combattere la fibrillazione atriale

Il freddo per combattere la fibrillazione atriale

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L’utilizzo dell’ablazione transcatetere per la disconnessione di vie di conduzione anomale o di focolai aritmici, è una procedura che da alcuni decenni è in grado di risolvere in modo permanente l’innesco di aritmie sopraventricolari e ventricolari.

Più recente è l’utilizzo della crioterapia come fonte di energia alternativa alla radiofrequenza, in particolare per l’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale, una delle procedure più difficili da eseguire con successo, per l’intrinseca complessità del substrato aritmogeno e per le difficoltà tecniche connesse al procedimento.

I risultati di una vasta sperimentazione che ha voluto comparare l’efficacia dell’ablazione con radiofrequenza e quella con crioterapia, sono stati pubblicati online lo scorso aprile sul New England Journal of Medicine. Lo studio Fire and Ice, questo il nome della ricerca, viene pubblicato sulla rivista in questi giorni, proprio quando al congresso Cardiostim di Nizza sono presentati i risultati di analisi condotte su endpoint secondari.

I sedici centri partecipanti hanno incluso nello studio 352 pazienti nel gruppo di trattamento con radiofrequenza e 341 nel gruppo crioablazione. Una completa ablazione delle vene polmonari è stata ottenuta nel 97.9% dei pazienti trattati con radiofrequenza e nel 98.9% dei soggetti trattati con crioablazione. In entrambi i gruppi, il follow-up medio è stato di 1.5 anni, quello massimo di 33 mesi.

I risultati più significativi di questa ricerca indicano come la crioablazione sia non inferiore al trattamento con radiofrequenza, in quanto ad efficacia e sicurezza, nell’isolamento delle vene polmonari in pazienti con fibrillazione atriale parossistica refrattaria.  Inoltre, è stato evidenziato come questa tecnica riduca significativamente il numero di ripetizioni della procedura, il numero di shock per convertire i pazienti a ritmo sinusale e i tassi di ospedalizzazione.

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Un’aritmia così frequente, ed in costante aumento nella popolazione dei soggetti anziani come la fibrillazione atriale, necessita di un trattamento semplice, sicuro ed efficace.  Questa nuova tecnologia fa sperare che si possa facilitare la procedura, al fine di ottenere un maggior numero di successi terapeutici, non solo in pochi centri ultraspecialistici.

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Kuck K-H, et al. Cryoballoon or Radiofrequency Ablation for Paroxysmal Atrial Fibrillation. N Engl J Med 2016;374:2235-2245.

 

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