Nelle scorse settimane è stato pubblicato un aggiornamento delle linee guida sullo scompenso cardiaco, ad opera di ACC/AHA/HFSA. Questo documento è in prevalenza focalizzato sull’introduzione di nuovi trattamenti farmacologici, ed in particolare al neprilysin e all’ivabradina.
Il primo è stato inserito nel trattamento dello scompenso cardiaco, allo scopo di ridurre mortalità e morbidità, con una classe di raccomandazione I e con un livello di evidenza B-R, in associazione con ß-bloccanti e antagonisti dell’aldosterone.
L’ivabradina è raccomandata, con una classe di raccomandazione IIa ed un livello di evidenza B-R, per ridurre le ospedalizzazioni nei pazienti in scompenso cardiaco cronico, con classe NYHA II-III, ed una frazione di eiezione del ventricolo sinistro ≤35%, che nonostante stiano già ricevendo un beta-bloccante alla dose massima tollerata, presentino un ritmo sinusale con una frequenza di 70bpm o maggiore a riposo.