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Funzionalità renale e rischio di morte improvvisa

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Sappiamo che il diabete è la malattia che più contribuisce allo sviluppo di una nefropatia cronica, con una quota di casi che si aggira tra il 35 e il 50%. Altra causa frequente è l’ipertensione arteriosa, e considerando la sua prevalenza ed incidenza, si capisce come il suo controllo sia sempre più importante per preservare la funzione renale.

D’altra parte sappiamo che la nefropatia cronica è gravata da un’elevata mortalità e mobilità cardiovascolare, che viene generalmente attribuita a complicanze della malattia aterosclerotica.  Questa però non è l’unica causa e sempre più studi hanno evidenziato come la disfunzione renale sia un fattore di rischio indipendente per la morte cardiaca improvvisa.

Tra questi vi è un recente lavoro pubblicato sull’American Heart Journal, che ha analizzato l’incidenza di morte improvvisa in una popolazione di oltre 13.000 soggetti, correlandola alla velocità di filtrazione glomerulare, ma anche a nuovi markers quali la cistatina C e la β2-microglobulina.

Nella coorte studiata, 205 partecipanti hanno sviluppato morte cardiaca improvvisa.

Una ridotta eGFR è risultata associata in modo indipendente al rischio di morte improvvisa. Confrontando i due valori di <45 o ≥90 ml/min per 1,73m2, l’hazard ratio era 3,71 per la velocità di filtrazione glomerulare misurata sulla creatinina, 5,40 per quella misurata con la combinazione creatinina-cistatina e 5,24 per quella misurata con cistatina.

Confrontando le differenti cause di mortalità, è emerso che la eGFR, in particolare quella calcolata sulla cistatina, era associate con maggiore significatività alla morte improvvisa rispetto alle altre cause di morte.

Il quarto quartile di ogni misura di funzionalità renale era inoltre significativamente associato con il rischio di morte cardiaca improvvisa, con valori più alti di hazard ratio ottenuti dalla correlazione con la β2-microglobulina.

Si tratta quindi di un’altra conferma dell’associazione tra ridotta funzionalità renale ed incidenza di morte improvvisa cardiaca. In questo studio non solo la classica valutazione della filtrazione glomerulare sulla creatinina, ma anche quella basata sulla cistatina sono risultate associate al rischio di morte improvvisa, così come con la β2-microglobulina.

I vecchi, e ancor più i nuovi marcatori valutati in questa ricerca, possono quindi essere utilizzati per stratificare con più precisione il rischio nei pazienti con nefropatia cronica e guidare quindi la loro gestione verso trattamenti più appropriati.

 

 

Suzuki T, et al. Kidney function and sudden cardiac death in the community: The Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC) Study. Am Heart J 2016;180:46-53.

 

 

 

 

Per chi fosse interessato all’argomento consigliamo due review di libero accesso. La prima, pubblicata sul giornale Kidney Research and Clinical Practice parla dell’associazione tra insufficienza renale e rischio di morte improvvisa. La seconda, pubblicata su Circulation Research, parla in modo dettagliato della prevenzione della morte improvvisa.

 

Cover image volume 35, Issue 3

 

Kiuchi MG, et. al. Chronic kidney disease and risk factors responsible for sudden cardiac death: a whiff of hope?  Kidney Research and Clinical Practice. 2016;35:3-9.

LIBERO ACCESSO

 

 

 

Circulation Research: 119 (9)

 

Yousuf O, et al. Clinical Management and Prevention of Sudden Cardiac Death. Circulation Research 2016;

LIBERO ACCESSO

 

 

 

 

 

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