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Obesità e sovrappeso continuano a crescere nel mondo

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I dati sono ormai consolidati: l’obesità e il sovrappeso sono in costante aumento nel mondo. Questo significa che una vasta popolazione di soggetti è esposta ad un rischio aumentato per malattie cardiovascolari, renali, neoplasie e diabete.

Anche in Italia il problema non è trascurabile. Secondo i dati di Epicentro, derivati dal progetto PASSI (2013-2016), circa quattro adulti su dieci sono in eccesso ponderale. Di questi, tre sono in sovrappeso (BMI compreso fra 25 e 29.9) e uno è obeso (BMI ≥ 30). Questo significa che poco meno di un terzo della popolazione italiana è obeso. L’eccesso ponderale è più frequente nelle persone anziane e negli uomini rispetto alle donne. E’ inoltre di più frequente riscontro fra le persone con difficoltà economiche e fra le persone con un basso livello di istruzione.

La Campania detiene il primato della quota più alta di persone in eccesso ponderale (50%). Seguono Sicilia, Molise e Puglia con valori simili.

Purtroppo i dati raccolti indicano una scarsa attenzione degli operatori sanitari al problema: appena la metà degli intervistati, in eccesso ponderale, riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di perdere peso. Inoltre l’attenzione è indirizzata soprattutto alle persone obese, molto meno a quelle in sovrappeso. D’altra parte il consiglio del medico di mettersi a dieta sembra esercitare effetti positivi. Infatti, la quota di persone in eccesso ponderale che dichiara di seguire una dieta è tre volte maggiore fra chi ha ricevuto il consiglio medico rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto (38% vs 12%).

A dare forza a questi risultati arriva uno studio pubblicato in questi giorni sul New England Journal of Medicine, che ha valutato le variazioni nella prevalenza del sovrappeso e dell’obesità in 195 paesi, considerando i dati raccolti nel periodo 1980 – 2015, dal Global Burden of Disease study.

L’analisi condotta a livello globale fa stimare che nel 2015 vi erano 107,7 milioni di bambini obesi (per approfondire il tema dell’obesità negli adolescenti leggi altro articolo del giornale) e 603,7 milioni di adulti, con una prevalenza complessiva rispettivamente del 5% e de 12%.

Al contrario di quanto evidenziato in Italia, a livello mondiale l’obesità sembra prevalere nelle donne, in qualsiasi gruppo di età. I tassi di aumento dell’obesità tra il 1980 e il 2015 non sono differiti di molto tra uomini e donne, per qualsiasi fascia di età considerata. Anche per quanto riguarda l’obesità prima dei 20 anni non sono state rilevate differenze di genere e, tra il 1980 e il 2015, i tassi di aumento dell’obesità infantile globale sono stati uguali per i ragazzi e le ragazze.

In generale, la prevalenza dell’obesità è risultata aumentare con il crescere del livello socio-demografico.

Sempre con riferimento a questo indice, nel periodo 1980-2015, l’aumento più rapido della prevalenza dell’obesità si è verificato negli uomini tra i 25 ei 29 anni che vivevano in paesi con livello medio-basso, passando da 1,1% a 3,8%.

 

Per vedere il grafico interattivo, sui dati globali, preparato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation, clicca qui.

 

Nel periodo considerato nell’analisi, la prevalenza dell’obesità tra bambini e adulti è raddoppiata in 73 paesi, evidenziando un aumento continuo nella maggior parte degli altri paesi.

Nel 2015, tra i 20 paesi più popolosi, il livello più elevato di obesità adulta è stato osservato in Egitto, quello più elevato tra i bambini è stato invece rilevato negli Stati Uniti.

L’articolo continua a presentare i suoi dati, stimando che nel 2015 ben quattro milioni di morti siano state correlate ad un livello di BMI elevato, vale a dire il 7,1% di tutti i decessi. La malattia cardiovascolare è stata la causa principale di morte in relazione ad un alto BMI, contribuendo con 2,7 milioni di decessi.

I dati raccolti in questo studio, pubblicato online con libero accesso, sono molti e tutti sconcertanti. Sia per l’elevata percentuale di soggetti sovrappeso e obesi, sia per il continuo aumento del loro numero.  Un problema che affligge gran parte delle nazioni e colpisce trasversalmente generi e fasce di età differenti.

I risultati che emergono dall’analisi dei dati sembrano indicare quindi che tutte le iniziative socio-sanitarie attivate nel corso di questi ultimi anni per la prevenzione e la cura di sovrappeso e obesità non siano state efficaci.

Questi insuccessi si confrontano d’altra parte con sempre più chiare conferme dell’effetto sfavorevole del sovrappeso e dell’obesità per la salute, con la continua scoperta di associazioni negative che influenzano differenti organi.

Servono quindi programmi di intervento e di sensibilizzazione più incisivi, che coinvolgano non soltanto la popolazione generale, ma la stessa classe degli operatori sanitari.

 

Franco Folino

 

 

The GBD 2015 Obesity Collaborators. Health Effects of Overweight and Obesity in 195 Countries over 25 Years. N Engl J Med 2017;377:13-27.

 

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