Home Cardiologia Infarto miocardico: scarsi benefici del defibrillatore indossabile nella prevenzione della morte aritmica

Infarto miocardico: scarsi benefici del defibrillatore indossabile nella prevenzione della morte aritmica

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Il defibrillatore impiantabile (ICD) si è dimostrato efficace nel prevenire la morte cardiaca improvvisa in pazienti selezionati, con malattie cardiache note, ad alto rischio di aritmie ventricolari. Tuttavia, l’impianto del dispositivo in modo permanente non è indicato in pazienti con cause potenzialmente transitorie o reversibili di morte improvvisa o in pazienti con controindicazione temporanea al suo posizionamento.

Il defibrillatore indossabile, approvato per l’utilizzo dalla FDA nel 2001, è sempre più utilizzato per la prevenzione della morte improvvisa, sia nei pazienti in attesa di impianto di ICD, sia in soggetti con un alto ma transitorio rischio di sviluppare aritmie ventricolari.

Le indicazioni nell’infarto miocardico

Le linee guida sulla prevenzione della morte improvvisa, della Società Europea di Cardiologia, consigliano una rivalutazione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro a 6-12 settimane dall’infarto. Questo per meglio stratificare il reale rischio del paziente in condizioni di stabilità clinica. Anche in presenza di una depressione della funzione sistolica, l’impianto di un ICD è peraltro controindicato nelle prime settimane dall’evento acuto.

Il defibrillatore impiantabile nell’infarto acuto

Lo studio VEST ha recentemente pubblicato i propri risultati sul New England Journal of Medicine. Nella sperimentazione era stata confrontata l’incidenza di morte improvvisa o da tachiaritmia ventricolare a 90 giorni, in pazienti con o senza defibrillatore indossabile e una frazione di eiezione del 35% o minore.

I pazienti che hanno ricevuto il defibrillatore impiantabile sono stati 1.524 e altri 778 hanno formato il gruppo di controllo.

I partecipanti nel gruppo in trattamento attivo hanno indossato il defibrillatore per una mediana di 18 ore al giorno. La morte aritmica si è verificata nell’1,6% dei pazienti inclusi in questo gruppo e nel 2,4% di quelli appartenenti al gruppo di controllo. Dei 48 partecipanti morti inclusi nel gruppo in trattamento, 12 indossavano il dispositivo al momento del decesso.

Una differenza non significativa

Pur registrando una tendenza ad un minor numero di morti aritmiche, il defibrillatore indossabile non sembra offrire in termini statistici un vantaggio significativo. Inoltre, in un numero non indifferenti di pazienti la morte è avvenuta pur indossando il dispositivo.

I risultati sostanzialmente negativi di questo studio non inficiano comunque il valore del defibrillatore indossabile, che in molti casi può fornire una soluzione ideale per prevenire la morte improvvisa.

Alcuni studi hanno già dimostrato la sua efficacia e sicurezza in differenti condizioni cliniche, ma molti altri ne saranno necessari, per meglio precisare le sue indicazioni.

 

Franco Folino

 

Jeffrey E. Olgin, et al. Wearable Cardioverter–Defibrillator after Myocardial Infarction. N Engl J Med 2018; 379:1205-1215.

 

 

 

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